«Cosa penserebbe il paziente se sapesse che non ha accesso alle migliori cure disponibili?». Questa è la provocazione che Roche ha lanciato nell’ambito della sesta edizione del Digital Health Summit, tenutosi in edizione digitale ad inizio novembre.

La risposta a questa provocazione è abbastanza scontata: chiunque sarebbe allarmato all’idea di non poter accedere ai migliori percorsi terapeutici e di diagnosi. Tuttavia l’insoddisfazione dei pazienti, e più in generale dei cittadini, si intensificherebbe se questi fossero a conoscenza delle ragioni che limitano l’efficienza del sistema sanitario

Le innovazioni applicate al settore salute, di cui il Gruppo Roche è orgoglioso pioniere, sono spesso indisponibili per una proficua evoluzione dell’ecosistema che coinvolge gli attori del sistema salute. C’è da mettere a punto molti aspetti su cui stiamo lavorando non solo come offerta di soluzioni diagnostiche e terapeutiche ma anche e soprattutto come partner tecnici del sistema salute.

Tra queste, in occasione del Digital Health Summit, abbiamo deciso di affrontare un punto cruciale come quello della Privacy nella gestione dei dati. La poca conoscenza del tema da parte di alcuni degli stakeholder chiave nell’ecosistema di soluzioni evolute ha contribuito a creare il rallentamento o peggio lo stop di progetti ad alto valore per il paziente. Quindi, con l’obiettivo di fare cultura, abbiamo deciso di dedicare il nostro spazio di promozione come sponsor dell’iniziativa a questa tematica promuovendo una tavola rotonda per discutere di come si possono trattare i dati nel pieno rispetto delle regole e dei pazienti senza rinunciare ad innovare.

Il dibattito è stato estremamente interessante a detta di tutti gli intervenuti e degli ospiti collegati ed è emerso da tutti i punti di vista che non si sono ostacoli invalicabili purché tutti gli attori collaborino nella costruzione di un sistema tecnologico e di regole che tutelino contemporaneamente la salute e la privacy dei pazienti.

Infine, tutti hanno convenuto che è necessario e urgente proseguire questa discussione multidisciplinare con l’obiettivo di evitare, per dirla con le parole del Prof. Paolo Marchetti, “Un danno per i pazienti ma anche per il paese sprecando risorse”. Infine, l’Autorità Garante, attraverso le parole dell’avvocato Scorza, si è resa disponibile ad un costante confronto collaborativo. Noi di Roche stiamo lavorando per trasformare questo interessante esperimento in un tavolo di lavoro stabile per abilitare quanto prima il nostro sistema salute ad offrire la migliore cura al paziente ottimizzando le risorse.